martedì 24 novembre 2009

Il No B. Day degli italiani all’estero: “se siamo fuggiti è anche per lui”

Dal Quotidiano Il Fatto Quotidiano
del 24 novembre 2009

di Federico Mello
(Giornalista)


Anche il Pd sarà in piazza. Ma non il 5 dicembre per il No B. Day “che serve solo a convincere chi è già convinto, senza portare nuovi consensi”. Il Pd lo ripete da giorni: “Noi ci occupiamo di tutti i problemi degli italiani”.

Ecco quindi la mobilitazione democratica: “1.000 piazze per l’alternativa” l’11 e il 12 dicembre. Si parlerà di lavoro, di imprese e piccoli studi professionali “che soffrono”, di sanità, e di giustizia: “I problemi vanno risolti” ma “non è possibile parlare di giustizia con un ricatto sul tavolo”. Il tutto si concluderà a Milano il 14, con un incontro di un “migliaio di amministratori locali”. Quella del Pd appare come una mossa per uscire dall’angolo: una settimana prima delle Mille Piazze, infatti, si svolgerà l’ormai arcinoto No B. Day che intanto incassa anche il no di Chiamparino, sindaco di Torino e big del Partito democratico: “Non ci andrò perché non sono convinto che sia quella la strada per rendere credibile l’alternativa a Berlusconi”.

Dal No B. Day non rispondono. Sulla pagina Facebook, piuttosto, pubblicano le foto dei volantinaggi di sabato scorso: i banchetti sono comparsi in mezza Italia, e a Roma, a Trastevere, un’onda viola ha girato per i vicoli: alcuni indossavano la maschera di “V per vendetta”, il film cult nel quale il popolo si ribella a una futuribile dittatura. Per il No B. Day, numerosi anche i gruppi mobilitati all’estero. Per ora sono previste iniziative a New York, a Londra, Vienna, Barcellona, Lisbona, Montreal, Parigi, Copenaghen, San Francisco, Praga, Sarajevo, Istanbul, Auckland, Dublino, Berlino, Toronto e “ne dimentico una decina” ci dice un’organizzatore.

A New York il comitato promotore è gestito da Alain, trent’anni “non è stato difficile organizzarci – ci dice – perché qua tutti gli emigranti sono cervelli in fuga ed è impossibile trovare qualcuno che elogia il governo”. Alain, a vent’anni, ha votato Berlusconi “perché guardavo la sua tv. Mi convinse anche il giornalino che era arrivato a casa (il famoso “Una storia Italiana”, ndr). Berlusconi parlava con parole di speranza, sembrava un salvatore, mi son lasciato convincere. Ora mi sto dando da fare perché ho capito quello che è davvero: il peggio della politica e della società italiana infiocchettato in un pacco regalo”. Antonio Paolo Russo, invece, ha 40 anni, ed è un docente universitario responsabile del No B. Day Barcellona. “Sono presidente dell’associazione Altra Italia – dice – abbiamo già fatto le ‘primarie della felicità’ per capire i motivi della nostra fuga dall’Italia: ne è emerso che molti non sopportavano l’informazione distorta, la mancanza di mobilità sociale. Berlusconi rappresenta tutto questo”. A Londra, infine, c’è Tiziana, mamma di tre bambine e sposatacon un inglese. É la responsabile del No B. Day Londra “Lo dobbiamo fare: da voi la democrazia sta scomparendo perché non c’è più legalità. Il 5 dicembre saremo davanti al consolato: sul palco ci saranno blogger, intellettuali e giornalisti. Siamo andati via, ma sentiamo le grida di chi ci chiede aiuto dall’Italia”.

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